domenica 21 maggio 2023

Ditto: Un film poco apprezzato



DITTO: QUANDO L'AMORE COMUNICA ATTRAVERSO IL TEMPO




INTERNATIONAL FESTIVAL PREMIERE

Ditto di Seo Eun-young, remake del film originale del 2000 dallo stesso titolo, romanticizza gli anni Novanta in linea con la nostalgia contemporanea per il passato. Siccome viene inquadrato nella categoria delle storie d’amore a base fantascientifica, ci si potrebbe immaginare un B-movie un po’ kitsch oppure una commedia romantica. Ma, sorprendentemente, questo film tira fuori in modo estremamente genuino i sentimenti amorosi puri e commoventi di un film romantico tradizionale.
Yong (Yeo Jin-gu) è al terzo anno di ingegneria: una facoltà non molto ambita dalle studentesse nel 1999. Quando una di queste rarità, che si chiama Han-sol (Kim Hye-yoon), entra come matricola, Yong deve rimpiazzare il suo migliore amico nonché presidente del consiglio studentesco, che è infortunato, per farle vedere la facoltà. Ognuno dei due crede di vedere nell’altro una scintilla ma, naturalmente, per l’impacciato Yong non è così facile fare il primo passo. È a questo punto che trova un impianto radio attraverso il quale sente la voce di una sconosciuta. Si tratta di Mu-nee (Cho Yi-hyun), una studentessa di sociologia del suo stesso anno che deve intervistare uno sconosciuto per un progetto scolastico. I due, che hanno entrambi una cotta per qualcuno, si ripromettono di incontrarsi per aiutarsi reciprocamente. Malgrado entrambi si presentino all’appuntamento, non riescono a incontrarsi e, dopo una serie di conversazioni, Yong e Mu-nee si rendono conto di appartenere a due secoli diversi: lui vive nel 1999, lei nel 2022.
Sulle stesse frequenze, sia letteralmente che metaforicamente, Yong e Mu-nee diventano amici e si fanno reciprocamente da consulenti sentimentali. Essere di sesso opposto consente loro di condividere maggiori informazioni, mentre l’anonimato li mette a loro agio e li fa essere completamente sinceri l’uno con l’altro. Ma il loro rapporto va in frantumi nel momento in cui Yong scopre il suo inevitabile futuro: il destino gli dice che il suo amore non potrà diventare realtà: ma si tratta di qualcosa di prestabilito oppure le sue azioni lo porteranno ad arrivare nel mondo in cui vive Mu-nee, nel 2022? Non ha alcuna importanza, perché questi due giovani si spezzeranno inesorabilmente il cuore a vicenda, ma (sorprendentemente) non perché si siano innamorati l’uno dell’altro. Nel momento in cui il mondo di Yong va in frantumi, si sente in sottofondo la canzone di Kim Kwang-jin Letter (2000) che parla al posto del suo cuore.
Gli ultimi anni Novanta e i primi anni Duemila sono stati il momento di massimo splendore dei film sentimentali coreani, con titoli come The Contact (1997), Christmas in August (1998), Il Mare (2000), Bungee Jumping of Their Own (2001), One Fine Spring Day (2001) e The Classic (2003). Il genere si sarebbe presto esaurito e forse il successo della romantic comedy My Sassy Girl (2001) ha avuto il suo peso in questa svolta, perché questo genere più leggero è diventato predominante mentre i film sentimentali tradizionali sono gradualmente spariti. Qualcuno sostiene che questo fenomeno sia stato causato dagli sceneggiati televisivi che hanno reso il genere facilmente accessibile, ma qualunque sia stata la ragione, è diventato sempre più difficile vedere pellicole sentimentali sul grande schermo. Come per la moda, però, le tendenze si ripresentano nel tempo. I remake, i reboot e i sequel stanno diventando estremamente comuni, non solo nel cinema coreano ma anche a Hollywood. Ciò che però rende Ditto interessante e unico nel suo genere è che si tratta del remake coreano di una produzione anch’essa coreana. La versione di Seo non solo rende contemporanea e attuale la storia originale, ma cambia anche il genere dei protagonisti, per offrire una prospettiva più fresca.
Come nel suo film d’esordio, Overman, Seo ritorna al tema dell’amore e del destino con un’altra storia di formazione. Ditto ci incoraggia a seguire il nostro cuore e a soddisfare la nostra nostalgia. Come Mu-nee che si collega al passato con l’impianto radio, questa storia ci collega a quella parte del nostro passato dove ci soffermiamo per interrogarci su quell’amore che avrebbe potuto essere.



Seo Eun-young

Seo Eun-young ha studiato alla Korea National University of Arts, laureandosi in regia. Ha girato diversi cortometraggi, come Rainy Season (2013), The Beginning of a Murder (2014) e Part-Timer Paradise (2014) che è stato presentato in diversi festival internazionali. Il suo lungometraggio d’esordio, Overman, è stato presentato in anteprima al Busan International Film Festival del 2015, dove ha ottenuto il premio Daemyung Culture Wave Award. Nel 2021 la regista ha girato il film Go Back, una storia di abusi su minori che è stata presentata al Bucheon International Fantastic Film Festival e ha vinto un premio per la distribuzione. Ditto è il suo terzo film. "Attenzione la recensione non è mia, infatti qui sotto ho citato la fonte"

FILMOGRAFIA

2016 – Overman
2021 – Go Back
2022 – Ditto
Fonte...qui









venerdì 19 maggio 2023

JOSÉE: Un delicato viaggio verso la rinascita

 

    COLPO D'OCCHIO


Sinossi
L’incontro fra Josée e Lee Young-seok avviene quando la sedia a rotelle di lei subisce un danno e lui si ferma per soccorrerla. È così che il ragazzo si affaccia al mondo malinconico ma fantasioso di Josée, una donna disabile dal passato doloroso e dal presente complicato. Le loro vite si legheranno l’una a l’altra fino a far mutare, forse per sempre, il corso del loro destino.

Recensione del film
Ho visto qualche sabato fa questa pellicola, e ne sono stato subito rapito. Il romanzo della scrittrice giapponese Seiko Tanabe “Josée tra le altre cose molto famosa in patria, the Tiger and the Fish” (1984) di suo aveva già aveva già avuto delle versioni cinematografiche: la più famosa è la pellicola diretta da Isshin Inudo regista poliedrico e prolifico, uscita in Giappone nel 2003 e un compendio riassuntivo dallo stesso titolo nel 2010.
Una delle storie d'amore più profondo e significative, che da quasi tre decadi continua ad emozionare mezzo mondo. In questa piccola opera d'arte cinematografica, diretta da Kim Jong-kwan  viene analizzato in modo malinconico, e profondo il punto di vista di Lee Young-seok quello con cui il pubblico si identificherà più facilmente. Un giovanotto calmo e gentile, ma fortemente condizionato dalle donne a cominciare dalla sua insegnante, con cui ha una relazione clandestina, alla compagna universitaria che frequenta saltuariamente con cui cerca di avere un rapporto, ma fallisce miseramente. È una rassicurazione che il giovane trova instaurando una relazione con Josée, forse la sola  ad avere davvero bisogno di lui e a farlo sentire indispensabile. Malgrado la sincerità fra i due, che nel suo mite appartamento (una sorta di capanna per senza tetto) dove la donna vive, riempita con cianfrusaglie di ogni tipologia, un mucchio di libri e accessori per cucinare, crea un quadro di carattere quasi poetico isolando il tutto dalla metropoli circostante, e sia autentico e condiviso, si ha nello stesso instante l’impressione che Lee Young-seok si trovi in quel per la paura dell'ignoto e di un futuro incerto, non proprio felice, che li sovrasta con i suoi repentini cambiamenti. Una storia da seguire tutto di un fiato, ma che crea un punto di riferimento per chi nella vita ha avuto le difficoltà di un mondo in contrasto con le proprie esperienze di vita. Insegna come la disabilità viene si compresa, ma mai accettata. Il disabile stesso non accetta molte volte la sua situazione (chi l'accetterebbe diciamoci la verità), anzi odia e incolpa la società di questo suo disagio. 



Lovers in Bloom 30/120

  NUOVO EPISODIO   Sinossi episodi pecedenti Risoluzione, problemi a lavoro, e la dura vita di una giovane vedova con una figlia, ed il suo ...